Banca centrale cinese, mossa a sorpresa

La Cina ha provveduto ad aumentare la forza della propria moneta per la seconda volta consecutiva per cercare di allontanare i timori che prevedono una caduta libera della moneta del sol levante.

Questa mossa ha creato un indebolimento degli altri mercati azionari che non sono riusciti ad interpretare le mosse di Pechino e tutti sono dell’idea che il Governo cinese non riuscirà a tenere sotto controllo la propria politica economica.

Da inizio anno lo Yuan è stato deprezzato di oltre il 2% dopo l’indebolimento del 5% relativo al 2015, questo ha creato un grosso allarme commerciale da parte dei paesi concorrenti che temono l’avvio di svalutazioni competitive.

Una moneta cinese più salda potrebbe servire a cancellare queste paure ma per ora gli investitori continuano a vendere le loro azioni cinesi.

Il Shanghai Composite e il CSI300 hanno perso oltre 5 punti percentuale, la Banca Popolare Cinese ha fissato il tasso di cambio medio della moneta a 6,4859 per dollaro.

Gli investitori sono stati presi in contropiede dall’inversione di marcia dopo che la moneta aveva perso terreno per ben otto volte consecutive.

Il responsabile dei mercati emergenti di Hsbc Paul Mackel ha scritto in una nota che secondo lui ora ci vorrà parecchio tempo prima di vedere un pò di calma nei mercati.
Ha inoltre dichiarato quanto segue:

“In questo contesto, ci aspettiamo un tasso di volatilità elevato dello yuan, mentre le pressioni per deprezzarlo sono destinate a restare forti”.